Avete mai notato un paperotto in fila con gli altri dietro a mamma anitra? Se vi capiterà di passare dal corridoio del piano terra qui alle Farlottine in un giorno di pioggia, vi imbatterete di certo in un “trenino” di Paperotti (così si chiamano i nostri bimbi del Nido che vanno da 12 a 36 mesi), che, ancora un po’ traballanti, riescono a seguire la “dada” tenendo ben stretta la maglietta del compagno che li precede. E sembra quasi di poter cogliere quel che dicono fra sé e sé.
Il momento più critico è già alle spalle: posso salutare mamma e papà sapendo per certo che staremo lontani per un po’ e poi, alla fine della giornata, quando busseranno alla porta della sezione, saranno pronti a riabbracciarmi di nuovo. Che conquista! Passo dopo passo, caduta dopo caduta, capisco che posso cominciare a stare in piedi da solo e riuscire in tante piccole/grandi cose. Comincio a costruire mattone su mattone la mia identità. E se con un piedino sono già entrato nella sfera dell’“IO”, con la punta dell’altro entro timidamente in quella del “TU”.
È grazie allo stare insieme con gli altri bimbi che posso crescere in maniera armoniosa: l’altro mi aiuta con la sua preziosa presenza. Piano piano, gesto dopo gesto, imparo ad assaporare la bontà delle cose, sia nell’incanto che offre ogni farfalla scoperta in giardino, sia nel gustare insieme quanto è buona la ciambella della Manuela (la nostra brava cuoca).
Tutto coopera alla crescita integrale del bimbo, perché non siamo fatti solo del nostro corpo, nemmeno a uno o due anni, ma del corpo abbiamo bisogno per far crescere il nostro spirito al fine di giungere a una vera e piena realizzazione di noi stessi.